Scillato e i suoi mulini, un piccolo tesoro da valorizzare
Scillato e i suoi mulini, recentemente restaurati e recuperati, sono una meta di sicuro interesse per chi, vuole trovare una piccola Olanda, proprio nel cuore della Sicilia.
Il borgo e i suoi mulini
Scillato, in provincia di Palermo, un piccolo borgo incastonato nel cuore delle Madonie e del suo parco con il suo eco museo istituito recentemente, ricco di storia e di fascino celebre per l’abbondante presenza di acqua, è un piccolo tesoro da scoprire.
A circa 60 km da Palermo si trova sui primi contrafforti occidentali delle Madonie, in una zona ricca di sorgenti, ai piedi del Monte dei Cervi, del Monte Fanusi e del Cozzo di Castellazzo.
Borgo abitato da meno di mille abitanti, il borgo di Scillato ha origini molto antiche, forse anche greche – ateniesi.
Frazione di Collesano fino al 1961, ha acquisito l’autonomia con Legge regionale n. 8, in vigore dall’11 aprile.
L’acqua di Scillato e i mulini
Le origini di Scillato sono legate all’abbondanza d’acqua, che venne sfruttata per la realizzazione di numerosi mulini, intorno ai quali si andò sviluppando il centro abitato, che ha seguito nel corso dei secoli la storia della Sicilia e delle sue dominazioni.
Un mulino viene già citato in un documento del 1156 e il nome della località (Xillatum) compare in documenti della fine del XII secolo.
I mulini sono per lo più diruti o inglobati in altre costruzioni, quindi disgraziatamente sono andati perduti.
Oggi, dopo lungo abbandono, si sta tentando il recupero per la creazione di un suggestivo “itinerario delle acque e dei mulini”.
I mulini di Scillato che si possono vedere
Non è difficile visitare i mulini di Scillato, infatti nelle domeniche di primavera associazioni locali organizzano itinerari programmati sopratutto con zaini in spalla e trekking.
I mulini sono per lo più diruti o inglobati in altre costruzioni. Oggi, dopo lungo abbandono, si sta tentando il recupero per la creazione di un suggestivo “itinerario delle acque e dei mulini”. Fra quelli ancora visibili e che conservano ancora in certa misura l’aspetto originario segnaliamo
Il mulino l’Asiniddaru (dal proprietario originario di Isnello (PA)) è uno dei meglio conservati.
Sono ancora in buono stato non solo i locali ma anche alcuni elementi tecnici che servivano per far funzionare l’intero meccanismo.
Il mulino “Paraturi”, (prende il nome dall’attività di follare i tessuti – presare i tessuti dopo un bagno speciale – che veniva svolta nel mulino) l’unico che venne utilizzato per la realizzazione di tessuti, attivo ancora nell’Ottocento.
Questo mulino si trova sull’antica Regia Trazzera Fichera, oggi piazza Cesare Terranova.
Una parte di esso è adibito a garage e la restante parte completamente inutilizzata
Il mulino “Rasu”, (dal nome dell’ultimo proprietario) si trova vicino la Chiesa Madre del paese ed stato l’ultimo a cessare l’attività di macinatura del grano, negli anni 1960.
Altri mulini da recuperare a Scillato
Poi ci sono i mulini più antichi.
Il Famunia Suttanu è il più grande tra quelli posti lungo il torrente Gulfone. Di esso si ha notizia già in un documento del 1196.
È conosciuto anche come mulinu a cruci, per la presenza su un muro interno di un bassorilievo raffigurante una croce con la scritta “Alberum (INRI) Salutiferum”.
Oggi il mulino, in completo stato di degrado, è quasi del tutto sommerso da una folta vegetazione.
Un altro mulino storico è il Famunia Supranu anch’esso citato in documenti del XII secolo, adesso posto quasi sotto l’autostrada Palermo-Catania. Quest’ultimo è l’unico mulino di Scillato a presentare adiacente l’abitazione del mugnaio.
Come visitare i mulini di Scillato
I Mulini di Scillato sono facilmente visitabili tramite trekking o itinerari programmati da associazioni locali e non quindi.
I trekking ai mulini
Zaino in spalla si parte per il Parco delle Madonie per un trekking interessante.
In primavera ne verranno organizzati parecchi, tra le associazioni più note c’è il Il Touring Club Italiano.
In agosto c’è la festa dei mulini da non perdere assolutamente, per maggiori informazioni sulla data si consiglia di visitare il sito del comune.