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I parchi Regionali

I parchi regionali sono oggi una realtà efficiente sia per la protezione di delicatissimi ecosistemi, sia per la valorizzazione turistica, sportiva e didattica delle aree montane. Quelli siciliani sono cinque in ordine di istituzione: il Parco dell’Etna (Catania), delle Madonie (Palermo), quello dei Nebrodi (Catania, Enna e Messina) e, ultimo nato, il Parco Fluviale dell’Alcantara (Messina e Catania), infine abbiamo il Parco dei monti Sicani, quinta area naturale protetta dell’isola, a cavallo tra le province di Agrigento e Palermo, raggruppa quattro preziose riserve ricadenti nella valle del Sosio, Palazzo Adriano, Monte Carcaci, Monte Genuardo e Monte Cammarata.

Il parco dell’Etna

Con i suoi circa 3.300 metri di altitudine, l’Etna rappresenta una sorta di gigante di fuoco posto al cuore del Mar Mediterraneo: una considerazione necessaria, per comprendere quale straordinario ecosistema rappresenti oggi questo che è il vulcano attivo più alto d’Europa.

Un’alta escursione termica, il susseguirsi continuo di eruzioni, la varietà di paesaggio (dal mare ai boschi alle colate laviche) ne fanno un habitat vario cui si adatta una incredibile quantità di specie animali e vegetali.

Ma attenzione: oltre i 2500 metri non cresce più nulla, se non qualche sporadica ginestra.
Nel corso di una escursione che resta incisa nella memoria, sedendo su uno sperone di lava raffreddato anzitempo dalle notti ghiacciate, contemplaremo, insieme, mirando dall’alto le isole Eolie, la straordinaria fusione di acqua e fuoco, di terra ed aria.

Le Gole dell’alcantara

Sono di certo un sistema naturale di bellezza quasi primitiva, dove il paesaggio è modellato dall’incontro tra acqua e fuoco, con il fiume che scava ed incontra la lava bollente, creando grandi architetture di pietra: gole, pareti levigate, salti d’acqua, blocchi di pietra lisci e squadrati. Se l’Alcantara è caratterizzato dalla vegetazione fluviale (con il platano orientale ed il salice bianco, specie endemiche che lungo le rive, a pochi metri dall’acqua, si mischiano agli agrumi ed ai fichidindia), il Parco dell’Etna, con la sua orografia segnata dalle eruzioni laviche, è un vero giardino botanico. Il grande vulcano attivo – con i suoi 3.300 metri è il più alto d’Europa – presenta il versante nord ricoperto da una spessa coltre di neve per gran parte dell’inverno, e le grandi foreste di betulle o faggi dipingono un insolito paesaggio nordico a poca distanza dal mare.

Il Parco dei Nebrodi

Ben 70 km di catena montuosa, il 50% dei boschi di Sicilia: il Parco dei Nebrodi rappresenta davvero il polmone verde dell’Isola. Inoltre, costituisce a buon diritto, nel panorama regionale, un modello di sviluppo eco-compatibile in cui natura e cultura si coniugano insieme sotto la bandiera comune dello sviluppo sostenibile.

Le iniziative varate dall’Ente Parco, che è anche capofila del Pit – Programma Integrato Territoriale – Nebrodi, si sono mosse in direzione della tutel:a e del potenziamento dell’economia agro-silvo-pastorale, affiancandovi l’offerta dei servizi turistici e culturali ed un asse di attività interamente dedicato all’educazione ambientale, il linea con il programma Infea.

Un binomio vincente, rafforzato da una serie di valenze paesaggistiche e naturalistiche uniche in Sicilia. Nebrodi vuol dire laghi e boschi, sapori tipici e sentieri invitanti, sorgenti freschissime ed una cultura locale ospitale e pronta a disarmarvi con il suo sorriso semplice ed accogliente.

Benvenuti nei Nebrodi, allora, le Alpi di Sicilia!

Il Parco delle Modonie

Il Parco delle Madonie si trova sul versante nord-ovest della Sicilia, ed è stato creato nel 1988 per tutelarne la varietà faunistica e vegetazionale, che raccoglie in maniera esemplare le tipicità presenti nell’Isola.

La presenza di alte cime, rocche di era preistorica che sfiorano quota duemila, ed il clima, rendono quest’area estremamente variegata, sì da consentire la vita ad un gran numero di specie animali e vegetali.

Di più, la forte connotazione strategica di molti di questi Comuni, in passato attraversati da greci, romani, bizantini, arabi e normanni ci restituisce centri abitati impregnati di storia e dal sapore davvero particolare.
Un circuito di castelli e monasteri unico in Sicilia, teatro della celebre targa Florio.

Quindici Comuni, fra mari e monti, a prevalente tradizione agricola, che meritano ognuno una visita: Caltavuturo, Castelbuono, Castellana, Cefalù, Collesano, Geraci, Gratteri, Isnello, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, S. Mauro Castelverde, Scillato, Sclafani Bagni.

Centri ricchi di storia ma non solo: ammirando castelli medievali o ruderi romani, infatti, non sarà raro farsi rapire dall’odore di un formaggio fresco proveniente da una stalla, e magari chiedere un assaggio!

Il fascino delle Madonie sta proprio qui: tutto in questo mix naturale ma sapiente di natura rigogliosa, di storia millenaria e di cultura contadina ancora viva.

Il Parco dei monti Sicani

Il Parco dei monti Sicani, quinta area naturale protetta dell’isola, a cavallo tra le province di Agrigento e Palermo, raggruppa quattro preziose riserve ricadenti nella valle del Sosio, Palazzo Adriano, Monte Carcaci, Monte Genuardo e Monte Cammarata.

Le sedi del parco sono state individuate nei comuni di Bivona e Palazzo Adriano.
Dodici i Comuni coinvolti.

I Monti Sicani, rilievi calcarei con quote che superano generalmente i 1.000 m s.l.m., sino ai 1.578 m di Monte Cammarata ed ai 1436 di Monte delle Rose, presentano una notevole complessità di ambienti e microclimi, da cui scaturisce una grande ricchezza floristica e di situazioni forestali.

Dal punto di vista botanico è stata infatti rilevata la presenza di oltre 700 specie vegetali di cui una quarantina endemiche.