Itinerario Liberty a Palermo. Cos’è? Cosa fare in Sicilia vi svela di cosa si tratta.
Visitare Palermo con l’itinerario Liberty
Quando si progetta una visita a Palermo si pensa subito ad un itinerario arabo – normanno, o di tipo religioso a causa delle numerose chiese presenti in città e per il culto molto sentito della Santa Padrona: Santa Rosalia.
Ma avete pensato invece di visitare Palermo tramite un itinerario che vi permetta di ammirare le più belle costruzioni in stile liberty in città?
Cosa fare in Sicilia vi svela le ville e i palazzi più belli costruiti nello stile più d’avanguardia di fine 1800 in Sicilia.
Gli edifici dell’itininerario Liberty di Palermo
Sono numerosi gli edifici art noveau distribuiti nella zona ottocentesca di Palermo.
Tra questi meritano particolare attenzione Villino Florio (via Regina Margherita 38) realizzato da Ernesto Basile nel 1898 che era l’esempio della progettazionesu più scalatipica del gusto liberty dall’esterno agli arredi, al disegno del giardino (oggi è godibile solo l’esterno)
È sede di rappresentanza della Regione Siciliana.
Dopo la guerra, il Villino fu abbandonato e un incendio nel 1962 ne distrusse saloni e camere.
Restaurato, ha riacquistato la sua bellezza, come pure lo splendido giardino circostante, rimaneggiato più volte nel corso del Novecento. È una delle prime opere architettoniche in stile Liberty d’Italia e viene considerato uno dei capolavori dell’Art Nouveau anche a livello europeo.
Le ville dell’itinerario Liberty più belle
Villa Whitaker a Malfitano (via Dante 167) costruita alla fine dell’800 da Ignazio Greco per Joseph Whitaker sia nel gusto degli arredi che nella composizione del giardino è l’espressione più integra della Palermo belle époque.
Negli interni si trovano diverse sale splendidamente decorate dove è conservata una ricca collezione di oggetti d’arte raccolti dal proprietario durante i suoi numerosi viaggi come mobili, quadri, coralli, avori, porcellane e arazzi fiamminghi del XVI sec. che la fondazione Whitaker oggi custodisce zelantemente. Diversi anche i dipinti del pittore Lojacono.
Tra le sale va senz’altro segnalata “la sala d’estate” affrescata da Ettore De Maria Bergler. Un piccolo edificio, ben curato nello in stile (oggi in cattive condizioni), poco distante dalla residenza principale fu destinato a Museo che custodì fino al 1976 la ricca collezione ornitologica, animali naturalizzati e trofei della famiglia.
Villino Ida (via Siracusa 15) dimora di Ernesto Basile che esibisce la raffinata fattura del balcone angolare in ferro battuto e la fascia maiolicata che attraversa la parte superiore dell’edificio .
La costruzione si alza su tre piani, con un seminterrato e una torretta di collegamento alla terrazza. Molto particolare è il decoro del balcone in ferro, sostenuto da mensole e decorato da motivi floreali. Lungo la facciata sono disposte a cornice delle belle piastrelle colorate.
Oggi è sede della Soprintendenza ai Beni Culturali della Regione Sicilia.
Il palazzo Dato
Palazzo Dato (via XX Settembre 36) unico esperimento di modernista dell’architetto Vincenzo Alagna si impone per il movimentato disegno decorativo che lo anima e per l’acceso cromatismo giallo arancio.
Un piccolo capolavoro risparmiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e salvato dal “sacco”, stava per essere demolito negli anni ’50 del secolo scorso, per far spazio a nuove palazzine, per fortuna il folle progetto svanì.
Ernesto Basile, portò in città un liberty più vicino al gusto francese e belga, affascinato da suggestioni neobarocche.
“Gli elementi classici dei prospetti ottocenteschi – scrive Adriana Chirco, storica dell’arte e presidente della sezione di Palermo di Italia Nostra – sono rivisitati secondo il gusto liberty con linee mosse e voluttuose, in un turbinio di curve, che sopra i balconi assumono quasi sembianze antropomorfe.
Non solo ville o palazzi …
L’itinerario non può dichiaratosi comcluso senza aver visitato Villa Igiea (salita Belmonte 4) che sorge in tutt’altra zona, in unaposizione panoramica alle pendici del Monte Pellegrino dinnanzi al mare.
Sorta come casa di cura su progetto di Basile, oggi è un lussuoso hotel.
L’unico ambiente che si è conservato integralmente è il salone Basile che è un vero capolavoro del liberty palermitano.
Gli affreschi Lafavola dell’Aurora e del Tramonto sono di Ettore Maria Bergler e gli arredi originali prodotti dalla fabbrica palermitana Ducrot famosa per i suoi mobili art noveau.
Per chi volesse soggiornare in hotel (ricordiamo 5 stelle) i prezzi partono dai 99 euro in su.