Pasqua 2022 i riti secolari dell’isola ritornano nonostante ancora la prudenza per la contagiosità del virus Covid 19
I riti della Pasqua 2022
Una tradizione lunga oltre 400 anni che si svolge il Venerdì Santo per concludersi il giorno dopoa Trapani. Ventiquattr’ore durante le quali la città si anima di luci e colori.
Statue di legno – i “misteri” – che rappresentano le varie scene della passione di Cristo.
Niente statue, invece, a Montelepre, in provincia di Palermo.
Qui i protagonisti della processione dei misteri sono circa 400 cittadini in costumi d’epoca.
I figuranti che interpretano gli ottanta quadri con gli eventi più importanti dell’Antico e del Nuovo testamento percorrono le vie del paese seguiti dall’urna del Cristo morto portata a spalla dai “civili” e dai “galantuomini” e il simulacro della Madonna Addolorata avvolta da un manto nero e condotta dalle “maestranze.
A Enna, la processione del Venerdì è animata dalle congregazioni: antiche corporazioni delle arti e dei mestieri riconosciute fin dai tempi dei sovrani spagnoli.
Circa 2mila confratelli, incappucciati nei costumi propri delle singole confraternite, sfilano portando su vassoi i 25 simboli del martirio di Gesù.
Seguono poi, nel silenzio più assoluto, le “vare” del Cristo Morto e dell’Addolorata.
Altri riti della Pasqua 2022 in Sicilia
Si annodano fasce di tela di lino bianche per “Lu Signuri di li fasci” a Pietraperzia.
Si preparano grandi archi di pane, e frutta, alloro, rosmarino, cereali, datteri, canne, a San Biagio Platani, (di cui Cosa fare in Sicilia vi ha già parlato in un uno dei nostri articoli) gli “schetti” invece si sfidano a Terrasini.
I diavoli di Adrano e Prizzi
Nel centro in provincia di Catania si svolge la “Diavolata” (dramma religioso del 1728), chiamata in gergo “I Diavulazzi di Pasqua”.
La rappresentazione si svolge la mattina di Pasqua: su un palco allestito nella piazza principale va in scena la lotta tra 5 diavoli vestiti di rosso, la Morte, Lucifero e un Angelo interpretato da un bambino.
La lotta ha termine quando l’Angelo costringe tutti gli altri a gridare “Viva Maria”.
Prizzi
Il paese dei monti sicani invce viene animato dal “Ballo dei diavoli”.
Una festa al confine tra sacro e profano, con i diavoli e la morte che tentano d’impedire l’incontro tra la Madonna e il Cristo risorto.