Fra Spiagge, lidi e scogliere
Spiagge di sabbia piatte e infinite, oppure di sassi, piccole e scoscese, scogliere candide, dalle molte sfumature dell’ocra, del giallo e del grigio, perfino nere di lava. Con i suoi 1500 km di coste, incluse le isole minori, la Sicilia garantisce mille diverse soluzioni per una vacanza al mare. Le grandi città offrono tutte lidi attrezzati di grande richiamo, la palermitana spiaggia di Mondello con i suoi eventi sportivi, la sabbia bianca e le palme, l’architettura liberty, o la playa di Catania cara agli scrittori, il litorale di San Leone fuori Agrigento o Fontane Bianche a Siracusa, solo per citare le più note.
Le più affollate in piena stagione sono le spiagge top delle isole minori e quelle delle località turistiche famose per la bellezza della sabbia fine come borotalco, per le azzurre trasparenze del mare e per la natura spettacolare che fa da cornice. Si pensi alle spiagge della costa tirrenica fra Capo d’Orlando e Patti (Messina), alla caraibica San Vito Lo Capo (Trapani) e le vicine, piccole insenature di Castelluzzo e della riserva dello Zingaro, anch’esse in provincia di Trapani, o ad Isola Bella sotto Taormina (Messina) con le vicine lunghissime spiagge di Letojanni e Fiumefreddo.
A Cefalù, la cittadina normanna in provincia di Palermo, si resta senza fiato di fronte all’azzurro del lungomare di sabbia e ciottoli che si stende sotto la Rocca, mentre fuori città si aprono le spiagge libere di Settefrati, Mazzaforno e S. Ambrogio. Ma è a sud, di fronte all’Africa, che la Sicilia conserva forse più intatti i suoi litorali, grandi spazi segnati dal paesaggio delle dune africane. Chilometri di dune lavorate dal vento dove cresce soltanto bizzarra vegetazione spontanea interrotta da baie, isolotti, promontori, castelli, torri, tonnare, borgate di pescatori. Qui il sole tramonta lentamente mentre il mare diventa color del vino, uno spettacolo che può durare anche un’ora. Ed è la luce a dirti che ti trovi nel lembo di terra più a sud d’Europa.
È la Sicilia arida cara ad Andrea Camilleri, nel cuore della provincia ragusana tra carrubbi, mandorli, ulivi interrotti dalla geometria della pietra bianca con il mare africano a fare da sfondo. La riserva naturale di Vendicari (Siracusa), con i suoi cinque pantani salmastri è un luogo d’incanto in qualsiasi stagione. I pantani furono un tempo utilizzati come saline, mentre la grande tonnara sovrastata dalla torre d’avvistamento di epoca sveva, fu abbandonata negli anni ‘40. Tra erica, ginepro, tamerici, si giunge alla Cala delle Mosche, quasi un lembo d’Africa, la sabbia leggera, l’acqua limpida e molto salata ricca di ricciole, cefali, saraghi come solo in alcune isole minori succede. Da Portopalo seguendo la strada costiera in direzione di Borgo Sampieri e Donnalucata (in provincia di Ragusa), ancora spiagge selvagge che si estendono per decine di chilometri.
Ma la vera regina dal fascino incantato, prediletta da registi e fotografi è la cosidetta “Balata o Scala dei Turchi” alle porte di Agrigento per la straordinaria architettura gessosa bianco-ocra scavata dal vento e dalle onde. Oltre il capo di Siculiana (Agrigento) si snoda l’interminabile oasi di sabbia che nell’estremità orientale prende il nome di Torre Salsa, vero santuario della natura protetta.