Gucci e la Sicilia, Selinunte nel nuovo spot
Gucci e la Sicilia, un binomio vincente.
La famosa casa di moda ha scelto Selinunte per il nuovo spot Gucci.
La splendida location di Selinunte con i suoi fasti è stata infatti inserita nella nuova campagna Gucci.
Il nuovo spot di Gucci in Sicilia
Ecco cosa scrive la casa di moda a corredo degli scatti del fotografo Alessandro Michele:
Un gruppo di eclettici bohémien è ritratto tra le rovine dei templi del Parco archeologico di Selinunte, in Sicilia per la campagna #GucciPreFall19. In questo sito risalente al settimo secolo a.C. c’è la contemporanea interpretazione di Alessandro Michele del simposio classico, un incontro post-banchetto con musica e danze, recital di poesie e lunghe conversazioni.Il post originale lo leggi qui
Se invece volete vedere lo spot Cosa fare in Sicilia ve lo fa vedere qui
Crediti musicali:
“White rabbit” Jefferson Airplane
Autore: Grace Wing Slick
(P) 1966 Sony Music Entertainment
© Copperpenny Music / Irving Music, Inc
Redattore italiano: Universal Music Italia Srl
Selinunte e la sua storia
Gucci e la Sicilia, e in particolare Selinunte nel nuovo spot della campagna 2019, è una location eccellente.
Il sito patrimonio Unesco è un pezzo di storia non solo della Sicilia ma anche della Storia con la S maiuscola.
Di fondazione incerta in quando a datazione il sito in cui sorge Selinunte, non era certo come la conosciamo oggi.
La città, fondata forse, intorno alla metà o nella seconda metà del VII secolo, e certamente ampliata nel VI secolo per assorbire la continua immigrazione, megarese e non, sorgeva su un pianoro elevato circa 30 metri sul livello del mare e delimitato ad ovest dal Modione e ad est da un corso d’acqua di minore portata, il Cottone, alla cui foce era situato il porto della città.
Amica di Greci e Cartaginesi Selinunte ne assorbi le tradizioni e gli usi.
L’oblio di Selinunte
Distrutta dai Romani Selinunte ebbe secoli di abbandono e rovina. Gli arabi cambiarono nome alla città facendola diventare Rahl-al-Asnam -Casale degli idoli o dei pilastri , forse in seguito alla costruzione da parte loro di un casale.
Una parte dell’acropoli pare sia stata occupata al tempo della donazione aragonese in Sicilia. Col tennine “Terra di li Pulichi” (forse trasformazione di ‘Teffa di Polluce”)
Nella seconda metà del XVI secolo, la città fu riscoperta dallo storico siciliano Tommaso Fazello.
Solo nel 1823 sono iniziati gli scavi archeologici, che hanno portato alla luce numerosi avanzi della città, fortunatamente conservatisi attraverso i secoli.
Gli scavi tutt’ora sono ancora in corso con la collaborazione di studiosi italiani e stranieri per restituire al mondo a alla Sicilia, altre importanti vestigia di quella che fu una delle più celebri città della Sicilia antica.
Per chi ama la Sicilia antica Cosa fare in Sicilia suggerisce oltre Selinunte anche una visita alla famosa Scala dei Turchi, distante solo qualche chilometro dal sito Unesco di Agrigento.
Da Selinunte alla Scala dei Turchi si arriva tranquillamente in auto o in bus.