
L’abbazia di Casalvecchio Siculo, un gioiello da preservare
L’abbazia di Casalvecchio Siculo ha una storia lunghissima e pregiata alla spalle, che molti anche siciliani non conoscono, ma che invece bisognerebbe divulgare per far si che questo gioiello normanno possa essere preservato al meglio e dichiarato molto presto patrimonio dell’umanità dell’Unesco come da molti richiesto in questi ultimi anni.
Cosa fare in Sicilia vi svela un pò di curiosità legate a questo antichissimo edificio normanno bizantino.
Lo sapevate che ci si può anche sposare?
Architettura e Caratteristiche
L’Abbazia dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò è un capolavoro di architettura medievale, che fonde elementi bizantini, arabi e normanni, riflettendo la complessità culturale della Sicilia del tempo. La struttura è caratterizzata da una pianta a croce latina, con tre navate separate da colonne in marmo e capitelli decorati con motivi floreali e geometrici.
La facciata, semplice ma elegante, è arricchita da un rosone e da un portale d’ingresso sormontato da un arco a sesto acuto. All’interno, gli affreschi e le decorazioni, sebbene in parte danneggiati dal tempo, offrono uno sguardo sulla ricchezza artistica dell’epoca. Particolarmente suggestivo è il campanile, che svetta accanto alla chiesa, con la sua struttura massiccia e le finestre bifore.
Uno degli elementi più interessanti dell’Abbazia è la sua posizione panoramica. Situata su una collina, offre una vista mozzafiato sulla Valle d’Agrò e sui monti circostanti, creando un’atmosfera di pace e contemplazione.
Un pò di storia dell’abbazia di Casalvecchio Siculo
La chiesa dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò è un’antica chiesa cristiana della Sicilia, conosciuta anche con il titolo di Abbazia, situata presso la frazione San Pietro del comune di Casalvecchio Siculo, piccolo borgo medievale siciliano.
La chiesa fu costruita nel 1117 dai Normanni. Tale data è certa in quanto è stata dedotta da un “Atto di Donazione” di Ruggero II datato 1116 scritto in greco, conservato nel Codice Vaticano 8201, e tradotto in latino da Costantino Lascaris nel 1478
Da tale Atto di donazione si deduce che il Re di Sicilia Ruggero II in viaggio da Messina a Palermo fa una sosta in scala S. Alexii e cioè al Castello di Sant’Alessio.
In tale circostanza viene avvicinato dal monaco basiliano Gerasimo, il quale chiede al sovrano la facoltà e le risorse per riedificare (erigendi et readificandi) il monastero sito in fluvio Agrilea.
La richiesta venne prontamente accolta e il monaco Gerasimo di San Pietro e Paolo si adoperò immediatamente a far erigere il tempio,che non restò senza risorse economiche, infatti godeva di numerose entrate derivanti da donazioni.
La costruzione dell’edificio attuale, tuttavia, risale al 1172, come testimoniato da un’iscrizione posta sopra il portale d’ingresso.
L’Abbazia fu costruita sulle rovine di una precedente chiesa bizantina, distrutta da un terremoto, e divenne un importante centro religioso e culturale, nonché un punto di riferimento per la comunità locale. Nonostante le vicissitudini storiche, tra cui invasioni, terremoti e periodi di abbandono, l’Abbazia ha mantenuto intatto il suo fascino e la sua imponenza.
Il terremoto
A causa del fortissimo terremoto del 1169 l’abbazia di Casalvecchio Siculo fu ristrutturata e rinnovata già nel 1172 dal capomastro Gherardo il Franco come si legge dall’iscrizione in greco antico posta sull’architrave della porta d’ingresso.
Da quel restauro la chiesa non subì altre modifiche ed è giunta a noi praticamente intatta, al contrario del circostante monastero di cui rimangono solo pochi resti e qualche edificio recentemente oggetto di un lavoro di restauro.
L’interno è caratterizzato da una assoluta austerità. Non è presente alcuna decorazione o affresco e i muri sono completamente spogli: si può ammirare solamente il gioco dei mattoni e delle pietre di costruzione. Il convento resto’ operoso sino al 1794 quando i monaci si traferirono a Messina, nel convento dei PP. Domenicani di S. Girolamo, andato completamente distrutto dal terremoto del 1908.
Vuoi sposarti dentro l’abbazia di Casalvecchio Siculo? Cosa fare in Sicilia ti svela il costo.
Recentemente l’abbazia è balzata agli onori della cronaca perchè si è scoperto il costo dell’uso (comprensivo di assicurazione verso terzi) per chi volesse sposarsi all’interno.
Un matrimonio civile all’abbazia dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò, verrebbe a costare circa 2300 euro (assicurazione compresa)
L’argomento in questi giorni è stato motivo di discussione tra religiosi, politici, amministratori comunali, associazioni e in molti hanno manifestato perplessità sul contestato provvedimento.
Era atteso a chi si chiedeva di un simile costo, un chiarimento da parte della dottoressa Gabriella Tigano, direttore dal 2019 dell”abbazia di Casalvecchio Siculo, ed invece è salito in cattedra don Alessandro Malaponte, parroco e legale rappresentante della parrocchia Sant’Onofrio Eremita specificando che né la parrocchia di Casalvecchio, né l’Arcidiocesi di Messina hanno competenza (ma lo sapevamo) e poi ha puntualizzato:
“Ci auguriamo una sempre crescente sintoni d’intenti con tutti gli organi competenti per pubblicizzare e rendere ulteriormente fruibile la nostra amata abbazia, punto di riferimento e culla della fede cristiana nella Valle d’Agrò e non solo”. Ma renderla fruibile al costo di migliaia di euro significherebbe oscurare la fede e svuotare le tasche a tanti giovani che vorrebbero sposarsi.
Come raggiungere l’abbazia di Casalvecchio Siculo
La strada che permette di raggiungere la chiesa è piuttosto impervia e i turisti che vi sono recentemente recati segnalano mancanza di segnaletica e strada tortuosa e piena di buche.
Casalvecchio Siculo, nella Città Metropolitana di Messina, si raggiunge facilmente in macchina o in treno.
In macchina, prendere l’A18 Messina-Catania, uscendo allo svincolo per Roccalumera, a circa 5,7 km dal paese, mentre in treno, scendendo alla Stazione di Santa Teresa di Riva (a 4 km dal centro) si troveranno bus e navette diretti in paese.