
San Giuseppe in Sicilia, una tradizione lunga e antica.
San Giuseppe nell’isola
Il “Patriarca” San Giuseppe, in Sicilia è un santo venerato praticamene a ogni latitudine dell’Isola, infatti la tradizione è in uso sia nell’isola orientale che in quella occidentale.
Nel mese di Marzo, infatti, la Sicilia è in festa per onorare il santo Patriarca e in quasi tutti i 390 Comuni si celebra la Solennità del 18 e 19 marzo con suggestivi riti religioso-folkloristici.
Le tradizioni per San Giuseppe
Le tavolate
Le tradizioni legate al Santo in Sicilia, sono numerose e varie, iniziando dalle famose tavolate.
Tavolate di san Giuseppe, chiamate anche Artara o Artari, Autari o Avutari, Cene o Mense, Tavulate o Tavulati .
Le Tavolate sono davvero ricche e prevedono ogni prelibatezza siciliana.
Presente sempre nelle Tavolate una varietà e vastità di pane le cui forme richiamano la figura e la storia del Santo oppure i simboli religiosi della Quaresima e della Pasqua.
Non mancano frutta e ortaggi, dolci e biscotti. e un’immagine della Sacra Famiglia o di san Giuseppe troneggia sull’intera Tavolata, coperta con preziose tovaglie ricamate e addobbata con fiori e candele.
Le vampe di San Giuseppe
Altra tradizione siciliana è legata al fuoco, “i falò, i Fuochi, le Luminarie di san Giuseppe che si accendono la sera del 18 marzo, chiamati nelle diverse località col nome di Vampe o Vampanigghia, Pagghara o Paggharu, Luminaria o Luminaggi, Duminaria e Fucati.
Le Cavalcate
In alcune località è ancora in uso la Cavalcata di san Giuseppe per rievocare la Fuga in Egitto o semplicemente l’arrivo notturno a Betlemme della Sacra Famiglia in cerca di un alloggio.
Famosa quella di Scicli che si festeggia sempre il sabato vicino alla festa.
I cibi e i dolci legati a San Giuseppe in Sicilia.
Per il 19 marzo è tradizione preparare anche la Minestra di san Giuseppe, detta anche Maccu, fatta di fave e legumi.
Gli Sfingi di san Giuseppe nel palermitano, dolci ripieni di crema e ricotta.
I Ucciddati – detti anche Bucciddati o Vucciddati -, ciambelle di pasta dal grande peso.
Solo ad Acate si usano i Baddotti, polpette di riso in brodo; a Santa Croce Camerina si mangia la Principissedda col pomodoro, pasta tipica della festa giuseppina; a Valguarnera la Pagnuccata, dolce di pistacchio .
Ad Alessandria della Rocca si prepara la pignolata – farina, uova e miele – e la pasta cu la milanisa, bucatino condito con sarde, salsa, finocchio e pangrattato; a Salemi, infine, si prepara la pasta ca muddica.