Tindari e la Madonna Nera un connubio indissolubile, conoscete la storia di questo legame così forte? Cosa fare in Sicilia vi svela qualche curiosità
Tindari
Posta a 268 m di altitudine, Tindari, frazione del comune di Patti, area metropolitana di Messina, si affaccia sul Golfo di Patti, e dalle sue terrazze si gode di un panorama marino assolutamente eccezionale.
Nota per il suo famoso Santuario Mariano, ha molto da offrire al visitatore ed è una delle mete da non perdere per chi viene in Sicilia.
Vestigia del passato permangono ad oggi in un discreto stato di conservazione.
Gli scavi archeologici, iniziati nel XIX secolo e protrattosi sino a tempi recenti, hanno portato in luce mosaici, sculture e altri reperti conservati sia nel museo locale che nel museo archeologico di Palermo.
Punto strategico durante le guerre Puniche, base navale Romana per diversi anni, cominciò a decadere a causa di alcune calamità naturali.
Una grossa frana prima, due terremoti distruttivi poi, abbatterono le case e lo spirito combattivo dei suoi abitanti.
Caduta in abbandono per anni, ritrovò una certa fama nell’ VIII secolo Dopo Cristo, durante la dominazione Bizantina, quando la statua di una “Madonna Miracolosa” richiamò l’attenzione su questo angolo di costa.
Tindari e la Madonna Nera miracolosa
Diverse leggende legate alla Madonna Nera miracolosa di Tindari sono conosciute dai più, quelle più famose sono senza dubbio quella della nave incagliata e del miracolo della bimba salvata.
In un periodo di grande carestia, una nave diretta in Oriente fece naufragio ai piedi del promontorio su cui sorgeva la antica fortezza romana di Tindari
I marinai, allora, convinti che il problema fosse il troppo carico svuotarono le stive con giù anche la statua della Madonna.
Miracolosamente la nave riuscì a disincagliarsi dalle sabbie e a riprendere il largo.
Grazie a quella vicenda, la gente di Tindari utilizzò le provviste scaricate dalla nave per superare la carestia e considerò l’opera un miracolo di quella misteriosa Vergine Nera.
Fu immediatamente costruito un tempio per custodire la statua, che porta ancora oggi la scritta latina “Nigra Sum Sed Formosa”, ovvero “anche se sono nera sono bella”.
Più volte distrutto, il santuario fu ricostruito nuovamente nel XVI secolo e poi nel 1979, quello che attualmente si ammira dalla scogliera.
L’altra leggenda legata a Tindari e alla Madonna
Un’altra leggenda è quella del salvataggio della bimba da parte della Madonna che avrebbe trasformato la spiaggia sottostante il Santuario in modo che la caduta accidentale della bimba non avesse conseguenze per la piccola.
La spiaggia – fino a quel momento lineare – aveva assunto la forma di un profilo di donna a braccia protese.
La forma della Madonna che prendeva al volo la bambina di una donna miscredente salvandole la vita.
La grotta della maga, dove religione e magia si fondono.
Tra i laghetti di Marinello, alzate gli occhi sul promontorio del Santuario.
A soli 100 metri di altezza sulla laguna vedrete una grotta che si apre nella roccia,abitata da una maga capace di adescare i naviganti con il suo canto per poi nutrirsene.
Quando i malcapitati non riuscivano ad entrare nella grotta, e riuscivano ad allontanarsi, allora la maga per rabbia affondava le dita nella roccia: di qui la spiegazione mitica ai numerosi fori sulle pareti dell’antro tuttora visibili.